L’enigma Escher a Reggio Emilia

Un artista unico ed enigmatico. Escher, olandese appassionato dell’Italia, ha raccontato con maestria e passione l’assurdo e l’impossibile. Dai paesaggi alle costruzioni di mondi impossibili, dalle esplorazioni dell’infinito alle tassellature del piano, dai motivi geometrici alle figure che cambiano forma, a Palazzo Magnani di Reggio Emilia sono esposte le sue opere più significative. 130 opere, dagli esordi alla maturità, che restituiscono l’immagine di un artista che è solo apparentemente un unicum nel panorama della storia dell’arte, ma in realtà dialoga con il suo tempo, ha radici in antiche tradizioni e mondi lontani e gli echi della sua arte si ritrovano nell’arte contemporanea.

Nei giochi percettivi delle opere di Escher ci si potrebbe perdere per ore… Le forme geometriche prendono vita, gli animali si trasformano, i pesci in uccelli, gli uccelli in pesci. Si rimane ipnotizzati davanti alle metamorfosi continue di forme umane, animali e architettoniche che si animano nei nostri occhi e nella nostra mente senza soluzione di continuità. Davanti alle incisioni di Escher si rinnova la magia della meraviglia che ci coglie davanti all’opera d’arte, quando solo ad una attenta osservazione finalmente si vede ciò che l’artista voleva raccontare.

Ma i bambini?
La Fondazione Magnani
, attenta da sempre ai piccoli visitatori, oltre alle offerte didattiche per tutti gli ordini di scuole e workshop dedicati ai bambini, ha realizzato una guida per le famiglie. Una family guide “impara guarda e disegna” che accompagna i bambini lungo il percorso espositivo. A fare da guida è un piccolo Maurits, che i bambini ritrovano sotto le opere più importanti, segnalate per loro. Domande, giochi e indovinelli animano la mappa che accompagna i piccoli esploratori a scoprire le opere dell’artista e il suo mondo fantastico.

Non è poi così difficile essere un museo a misura di bambino

Trovi tutte le informazioni nella sezione didattica della Fondazione Palazzo Magnani.

La family guide è distribuita gratuitamente alla biglietteria.

Non crescerò.
In me c’è il bambino di un tempo.
                  (Maurits Cornelis Escher)

 

FacebookTwitterNewsletterMore...